Eugenio Pieraccini

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Critiche

...In tema di originalità non c’è chi non conosca la caratteristica maniera di dipingere di Pieraccini, quel suo senso del bizzarro, quella ricerca del grottesco, che danno ai suoi quadri un tocco di inconfondibile personalità. E tutti conoscono anche quanto frequentemente Pieraccini cambi stile e con quanta naturalezza annunci un nuovo corso della sua pittura. Ogni volta ci siamo convinti che in Pieraccini niente era mutato, se non uno stile che, per naturale inclinazione tende a semplificarsi, a rendersi più funzionale, insomma, più espressivo. Il nuovo corso consiste dunque in una tappa ulteriormente raggiunta sulla vita della completa maturità stilistica e di un’autonoma forma espressiva. Ma ciò che più conta, al di là di ogni maturazione, è che riesce a darci un’idea delle sue possibilità e la sua capacità di usare in maniera precisa quelle capacità espressive di cui è indubbiamente dotato...

SANDRO RICCI critico

 

...Il Pieraccini uomo ci appare multiforme e fantasioso di una genialità bizzarra ed erompente, che si rivela soprattutto nella scelta contenutistica delle opere, affollate di preti colorati di rosso o di nero, di “omini” localizzati in un ambiente di fine ottocento, di personaggi dagli occhi infossati e cerchiati. Appaiono, mescolati insieme, ricordi veristici e fantasiosi ed echi di tutto un mondo letterario che va da Rousseau, a Goya, a Viani. Pieraccini ne riecheggia certe posizioni per abbandonarle subito con l’affrontare problemi personali, pittorici e compositivi, esternando sempre l’intuizione sua estrosa e mordente…

MARIA LUISA BAVASTRO critico

 

...Si tratta di una prima edizione di opere astratte che Pieraccini ha inteso con amore e dedizione presentare ai buongustai della nostra città. Egli, igovane artista nostrano, non poteva rimanere sordo al richiamo di questo “verbo”. Egli è un pittore che ha scandagliato i fondali delle varie correnti impressioniste francesi con i loro derivati sino ai macchiaioli toscani; e da queste sensibili speculazioni pittoriche ha tratto delle buone conclusioni che a noi sembrano indurlo a perseguire una via, per quanto ardua e irta di malinconiche sorprese, altrettanto gioiosa attraverso il processo creativo delle sue esuberanti astrazioni. Abbiamo notato una imprevedibile ansia della forma. L’astrattismo è pittura, diciamolo, di superfice apparente, ma tuttavia è congeniata profondamente e artisticamente ad una coscienza astratta. E’ questo il punto in cui il pittore converge e spreme tutta la sua sensibilità cromatica, nonché ci fa gustare cocenti melodie bloccate e circoscritte, senza colpi di grancassa…

ALFREDO CATARSINI pittore

 


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