Eugenio Pieraccini

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Critiche

…Questo strano mondo è popolato di innamorati e di ecclesiasti,di pazzi e di uomini semplici che si guadagnano da vivere vendendo palloncini, di figure volanti o sospese nell’aria, o di lottatori sul ring,e di minuta e nobile umanità che provandoci molto gusto viaggia sui mezzi fine Ottocento, su carrozze trainate da coppie di cavalli bianchi e impettiti. Certe volte la satira è scoperta, altre invece le scene assumono un aspetto serio in un’atmosfera tranquilla e festosa, cariche pure di una visione ottimistica del mondo…

ALFIERO CAPPELLINI pittore

 

…Fu così che Pieraccini si decise ad aprire i cancelli dei…monasteri e a far entrare i suoi pretini e le sue monachellenel mondo di tutti. In un mondo dove vivono tanti soldatini in grigio verde, bande paesana cariche di trombe, venditori di aquiloni, lottatori da circo, sposini di fresco, capitani di mare pieni di gradi e di baffi, e gente della campagna dalle scarpe grosse e dal cervello fino…

RODOLFO FINI giornalista

 

…Pieraccini non è certo di quella pasta. Senza dubbio è un ingenuo, perché è un poeta,ma la sua poesia egli l’ha messa al servizio di qualcosa ben altrimenti serio. Versiliese,abbiamo detto, e perciò fatalmente, istintivamente anarchico. V’è un anarchismo-non necessariamente politico ch’è il frutto, la risultanza di una vocazione poetica: è una ribellione, il bisogno di rimettere le cose apposto che urta contro una realtà tutt’altro che ingenua, pura, onesta. Allora pigliamo questa realtà, rivoltiamola come una calza e facciamone vedere l’aspetto che una farisaica rispettabilità vuol tenere celato. Non sovvertiremo la società, ma, perlomeno, ne metteremo allo scoperto tutti gli aspetti ridicoli. E questa è satira…

MARIO MONTEVERDI critico

 

...I quadri di Pieraccini traggono la loro giustificazione innanzitutto da una esigenza narrativa. Una narrativa che, sublimandosi da ogni scoria realistica evade in un suo rarefatto clima favoloso: ogni lavoro vive nella sua anima. E’ in lui quasi un orgasmo di sentimenti che rivibra nelle creature sorte dalla sua pittura, una poesia sorridente e tranquilla nelle figure dei pretini, dolente e tormentosa e pensierosa in quelle degli uomini che lottano per la vita...

 

PIETRO MORANDO pittore  

 

...Qual è il mondo che dipinge? Una schiera di figure che sembrano uscite dall’album di famiglia: domatori, ammiragli, illusionisti, sposi nel giorno delle nozze. Tutti in posa. Gli uomini hanno i baffi neri girati all’insù. Le signore, facce grinzose e arcigne e seni fiorentissimi. Sono gente di altri tempi. Ma ognuno di noi, se pesca tra i ricordi dell’infanzia, riesce a rintracciare personaggi come questi... Frequentava lo studio di Moses Levy a Viareggio, e ammirava con passione Lorenzo Viani, il più geniale dei pittori di quel tempo. Nel suo studio c’è anche il forno per la cottura degli smalti e il torchio per le incisioni. Pieraccini si cimenta in tante tecniche. “Non c’è posto più bello di questo” dice. “Il mare, la spiaggia, e le Apuane. Che vuole di più?” Ma intanto sta preparandosi per Sidney.

E’ solo una scappata. Deve fare una mostra laggiù dove sono emigrati tanti italiani. “Siamo gli ultimi vàgeri di Viareggio” dice, “ma abbiamo tanti amici in tutto il mondo.”

LIANA BORTOLON giornalista  (da Grazia, 14.10.1973)

 

...Lo conobbi alla inaugurazione di una sua personale piena di presenze artistiche e culturali interessate a quella pittura “tra fantasia e realtà” che egli era arrivato proprio con quella esposizione a raccontare pienamente col colore e coi personaggi immessi nei quadri, i quali giungevano a proposito, in un periodo di attenta lettura della pittura naif, anche se tale collocazione sacrificava un poco lo spirito artistico del medesimo, che , se si è espresso in una maniera pittorica dai più definita proprio naif, non l’ha fatto arrivandovi con un comportamento legato all’emotività spontaneistica, ma giungendovi attraverso un’analisi la quale lo ha portato ad esprimere quel modo di esistere, proprio con “quel” tipo di fare pittura…Giacché giustamente il contenuto è la cosa più importante nell’opera d’arte: sarà pure il tempo a dare un giudizio. Il tempo. Già, il tempo. Ora Eugenio Pieraccini non c’è più ma le sue opere rimangono e mettersi davanti ad una di esse di tanto in tanto, non può far altro che bene, perché in questa nostra società spersonalizzata e spersonalizzante ecco che nel rettangolo magico può apparire un qualche cosa che aiuti alla riflessione. Con meno egoismo potremo creare un futuro migliore: questo è in fondo il senso del “messaggio” di cui dicevo poco fa, e forse anche per tale motivo la validità delle opere di Pieraccini persiste nel tempo e col tempo.

LODOVICO GIERUT critico

 

…Pieraccini è stato il creatore di una pittura carica di inventiva, piena di emozioni, caratterizzata da un sincero sapore narrativo, da un gusto tutto nostrano del racconto; un racconto nel quale si avvertivano, e si avvertono, l’arguzia e l’ironia del suo carattere di uomo assieme con la compostezza dell’artista ispirato e sensibile. Dipingeva per esprimere una realtà semplice, permeata spesso da lucide invenzioni, che convinceva e convince critica e pubblico per la gustosità dei contenuti. Possiamo affermare che l’uomo e l’artista si fondono in uno spazio lirico stimolante che fa meditare per la chiarezza e la comunicatività dei concetti espressi…Osserviamo oggi di nuovo questi suoi quadri che, a distanza di anni dalla sua scomparsa, ci dicono ancora, come ieri (e ci diranno in futuro) dei suoi sentimenti. Altalenanti fra sarcasmo e malinconia, ci ripropongono un Pieraccini più attuale che mai: un uomo ed un artista capace di donarci un momento di evasione, soprattutto gli incantamenti delle sue liriche evasioni...

LUCIANO MARCUCCI critico

 


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